Mission

Introdurre il concetto di salute fisica umana e di energia sottile ambientale nel campo dell’arte, mi sembra oggi quanto mai necessario; una presa di coscienza che racchiude in un tutt’uno scoperte d’avanguardia, salute, espressione artistica e l’habitat in cui viviamo.

Una presa di coscienza che ci riporta a vecchi e ancestrali nessi con la nostra Terra, e le sottili manifestazioni che la vivificano e rigenerano dagli enormi danni inflitti. Un ponte per ricordare che Lei, la Madre Terra, è parte di noi e noi siamo parte di Lei, sempre e comunque; oltre le nostre vite e i nostri problemi.

Così, prendersi cura di noi stessi è equivalente a prendersi cura del nostro ambiente e habitat, prima che una cura non esista più. Arte è Vita, vita è salute, benessere e felicità: anche dolore e sofferenza certo, ma le condizioni primarie per un processo creativo dovrebbero essere pace, quiete e armonia con noi stessi e l’Universo; quelle qualità che c’innalzano a qualcosa di superiore a noi, per esprimere il “simbolo”, che altrimenti non riusciremmo a percepire. Molti praticano arti senza condizioni di causa, pensando che l’arte sia la loro causa. Io affermo che l’arte dovrebbe avere lo scopo di riportare il ben-essere e l’armonia nella vita, perché se ben praticata, la vita, è la somma arte suprema fra le arti.

Uno scopo duale quindi il mio: bonificare la salute dell’arte, se mai malata o se ce ne fosse il bisogno, e al contempo sfruttare il “mezzo/canale” arte per purificare i vari spazi espositivi da energie pesanti (negative).

Queste opere, ma preferisco chiamarla “tecnologia”, questa nuova e vecchia tecnologia è illimitata e durevole nel tempo, più delle nostre stesse vite: solo questo dovrebbe farvi riflettere.

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